martedì 19 gennaio 2016

[GAMES] Resident Evil - 1998, una cittadina, delle strane scomparse sulle montagne e quella villa che non ci dimenticheremo mai...


Ciao! Vi sono mancato? È da un bel po' che non scrivo nulla, avevo detto tante cose... e invece. Va beh, ho fatto diverse cose, e ho completamente trascurato il blog e la pagina facebook. Colpa anche di una disorganizzazione che mi porto appresso. Ora per la prima volta sto facendo un'agenda, magari in questo modo riesco ad organizzare tutto. Mia intenzione è quella di pubblicare almeno 2 articoli a settimana.

Detto questo, oggi sono qui per parlarvi di un videogioco, un videogioco datato 1996, e che uscì sulla prima e mitica Playstation. Un vg che diede vita a un nuovo genere, il capostipite di molte e molte altre avventure. Insomma, il primo, vero, unico e inimitabile Resident Evil.


"Una serie di attacchi sanguinosi nei dintorni di uno sperduto laboratorio biotecnico hanno fatto iniziare un'investigazione all'unità S.T.A.R.S. (Squadra tattiche speciali e salvataggio). Al loro arrivo, il contatto con la squadra Bravo viene interrotto. Ora tocca alla tua squadra. Arrivi all'edificio isolato poco armato e in fretta e furia. Per sopravvivere dovrai armarti con ogni cosa che troverai: coltelli, pistole, fucili, lanciafiamme e cerca dei proiettili nascosti per sopravvivere!Ci sono degli enigmi da risolvere, trappole da disattivare e misteri da scoprire mentre cerchi di evitare un bagno di sangue con i mostri che popolano l'edificio. Ogni orrore a cui sopravviverai, ti avvicinerà alla fonte del Resident Evil..."

Questo è quello che è scritto nel retro del gioco.

Ad oggi, diciamolo, non fa' nessun effetto, anzi si potrebbe ritenere una presentazione anche ridicola a tratti. Ma all'epoca era diverso, 20 anni fa il mondo videoludico era diverso, non c'erano gli Until Dawn del caso, nemmeno le varie violenze gratuite, anzi la violenza, quella viscerale, non c'era proprio. E per quell'epoca, era una gran cazzo di presentazione. Era impensabile nel 1996 che nel 2016 ci fossero titoli come The Witcher 3, The Last Of Us e cazzi vari. Forse i sognatori c'erano, ma pareva fantascienza.
Resident Evil fu il pioniere, il primo ad osare, a far sì che anche nei vg ci fosse la tematica horror, quella più splatterona, quella più dissacrante. Il gioco subì molte censure, soprattutto nelle scene live action. Ed era violento, era splatter, era crudo. Oltre questo inventò il genere survival horror. Il significato è proprio quello, sopravvivere all'orrore, in tutti i sensi. C'era prima di lui un certo Alone In The Dark, ma ben lontano dal quello che è, ed è stato lo spietato Resident Evil. RE inventò un genere, e tramite il suo gameplay, sono nati un'infinità di giochi. Anche oggi ci sono elementi provenienti da lui in svariati games.


In RE lo scopo è semplice. Devi far sopravvivere il tuo personaggio fino alla fine. E questo, era, ed è difficile. Tutto inizia nella foresta, dove i membri della S.T.A.R.S. cercano prove e i loro compagni del Bravo Team. Si ritrovano dentro una villa, una villa dall'apparenza disabitata e da qui inizia l'orrore. Una delle più classiche ambientazioni horror, il villone del riccone, in mezzo a un cazzo di nulla. Ma la villa non è disabitata, è ancora abitata dai suoi precedenti abitanti, che però... sono un pochino diversi, affamati. Lo scopo della S.T.A.R.S. è riuscire a capire cosa sia successo, trovare eventuali sopravvissuti, e sopravvivere. Ma come?
Con un cazzo di niente.
I personaggi giocabili sono 2.
Chris Redfield e Jill Valentine, i primi 2 storici protagonisti. La scelta del personaggio va fatta ad inizio gioco, e il gioco cambia leggermente da un personaggio all'altro. Con Chris il gioco è estremamente più difficile. Con Jill è più agile.
Esplorare la villa, uccidere o non uccidere, passare da quella parte o dall'altra? Risolvere enigmi (elementari, però sempre lo sono, ma comunque più sviluppati di tanti enigmi odierni). Tutto questo con pochissime munizioni e con tanti vaganti.
Il gioco è difficile, l'ho già detto lo so. La difficoltà è presente in svariati modi. Oltre a il riuscire ad andare avanti nella storia, la difficoltà è la sopravvivenza stessa. Perché il gioco non aiuta, non è tanta la roba che si trova, e quindi più volte va calcolato anche il percorso con meno rischi. Per saperlo però è necessario passarci almeno una volta, e magari si buttano munizioni e erbe medicinali per nulla. Quindi si vuole ricaricare la partita per vedere se si può far qualcosa di più agile... ma la partita? Quando l'hai salvata l'ultima volta? E poi dato che i save sono contati (16 massimi con Chris in tutto il gioco, un po' di più con Jill), faccio bene a salvare spesso? Tutto questo ragionamento porta a fare sezioni più e più volte, perché lo impari giocando, che se scazzi troppo... non ne esci da quelli montagne.


Questa è una cosa che nei games odierni non esiste praticamente più, la paura del non sapere se faccio bene. I novellini, non hanno mai provato queste sensazioni giocando, ormai sono abituati che il gioco, anche se vai abbastanza a casaccio, lo finisci ugualmente. Con l'arrivo di RE e per molti anni dopo, in molti giochi ti chiedevi se facevi bene a fare quello o quell'altro. Perché capitava che non lo finivi proprio il gioco, e dovevi riniziare.
In RE oltre questo c'è pure la paura, la paura che il gioco vuole incutere al giocatore. Finestre infrante da qualcuno al nostro passaggio, minacce che arrivano in modo stronzo. L'impotenza data dai pochi colpi, il far bene o no, l'ambientazione, le musiche e per finire le inquadrature.
Il gioco usa dei fondali fissi (prerenderizzati), con telecamere fisse. Quindi tende ad avere una fotografia molto cinematografica e angosciante dove può. Anche se questo, però, mina un po' il gameplay. Perché è facile finire in un'altra telecamera mentre si spara al ciccio, finendo così per non vederlo e magari poi ci fa' un po di danni, o nel caso di un Hunter, può capitare che faccia perdere la testa in tempi record. Stessa cosa quando si tenta di evitare i nemici. E anche i comandi per muovere il personaggio non sono tra i più comodi, girare su se stessi non è agile, mirare e girarsi è tosto (mira assistita eliminata nella versione Pal e Usa). Ma per l'epoca, per il 1996 andavano più che bene. E per finire, ovviamente c'è una storia, che viene raccontata tramite cutscene in game, live action, e con documenti. Colpi di scena, violenza, tammarraggine, qualche battuta che rimane nella storia e originalità (Jill sandwich?). Ovviamente c'è qualcosa di diverso in base al personaggio scelto anche nelle vicende.

Tutti molto sobri. La sobrietà, questa sconosciuta.
Shinji Mikami nel 1996 ha rivoluzionato il videogioco... lo ha rifatto un'altra volta ma ne parleremo poi. Comunque sia ha creato un gioco definitivo. Un gioco pieno di tutto, anche la scelta di spalleggiare il giocatore nella schermata di completamento era una tipica iniziativa figlia degli anni 80, dove il giocatore si sentiva appagato se il gioco si congratulava con lui. E l'ha inserita in maniera molto carina e tamarra XD. Poi la scelta degli attori nei filmati, un tocco di classe e di genio, per vari motivi. Dai cazzo sembrava il b-movie ignorante super tamarro reduce degli 80s, Chris che nella presentazione si accende la sigaretta con la faccia da duro (solo nell'uncensored o Japan version), pose plastiche e volutamente cazzute per tutti. Usava questa cosa, usava negli anni 90, cazzo se usava, c'era Walker in TV, Reno Raines, Mitch Ducannon XD. Insomma e la cosa da colpo di genio, è che questa cosa dei live action con ste tamarrate assurde è proprio voluta e sentita, non fatta così a mo di sfottò. Mikami ci credeva, e ha fatto bene. Perché in fondo sti live action hanno contribuito a dare al gioco quella violenza che nel 1996 non era possibile dare a quella maniera.

Eccolo! Il duro del quartiere!
Insomma RE va ringraziato, perché con lui il videogioco è evoluto. Penso che insieme a Ocarina Of Time, sia stato il gioco che ha portato più innovazione negli anni 90. Sono stati tanti i bei giochi, ma penso che questi 2 a livello innovativo sono stati dei cicloni che hanno portato via tutto. Anche se poi forse sono stati abusati fin troppo, in sequel e in altri giochi proprio.

Ho giocato RE per PS1 pochi giorni fa, e a oggi, i 20 anni un pochino si sentono, soprattutto sui controlli, sulla scelta dei bauli e del save. Perché ormai siamo abituati ad oziare, avere un menu limitato e riporre la roba in più in bauli, e tornare a prenderla, sorbendosi i mille caricamenti delle porte che si aprono... è una cosa che oggi non si accetta molto volentieri, come avere i salvataggi limitati. Resta il fatto che erano lì per un motivo, un motivo che da uno sprint alla difficoltà. Oggi poi, non siamo nemmeno più abituati a quella difficoltà... no, vogliamo andare agili e divertirci, ripetere le sessioni di 20 minuti rompe le palle. Me le rompevo pure negli anni 90, oggi ancora di più, fatto sta che questa è una componente della difficoltà, e anche una sorta di agitazione nel giocatore. Perché diciamolo si cerca di far bene per evitare di rifare una sessione lunga, ma quando puoi salvare sempre e quando ti pare, quell'agitazione si sente meno, anzi... ma quando non lo puoi fare? Pro o contro i checkpoint ogni 3 metri? Non saprei, onestamente gli voglio bene ai checkpoint ogni 3 metri, però con loro situazioni alla RE... non esistono più... ne parleremo poi. Fatto è che questo è Resident Evil un gioco stronzo e difficile, che ancora oggi è apprezzabile e che ancora disintegra troppi avversari. C'è stata più evoluzione nelle vecchie generazioni che nelle più recenti, e RE è lì a testimoniarlo, invecchiato bene, cazzuto e ancora terrorizzante.
Se non lo avete mai giocato, dovete recuperare, è una lacuna che non deve esistere. Se lo avete giocato... perché dire no a un tuffo nel passato, in quelle emozioni che solo villa Spencer può dare, e in quei ricordi ormai lontani?


So del remake, l'ho giocato ai tempi su cubo, ma per me l'originale rimane il primo. Del Remake ne parlerò, così come dell'evoluzione della serie. Ma non in questa recensione.
E dopo aver precisato sta cosa, via con i saluti. Intanto spero che con questo revival anni 90 vi abbia messo su un po' di nostalgia di quegli anni che se ne sono andati, e che magari vi riprenda la voglia di scoprire o riscoprire i giochi del passato. E poi... anche se non scrivo una cippa le visualizzazioni sul blog ci sono ugualmente come i like alla pagina... boh, sono contento. Ecco parlando di facebook, fate un giro sulla mia pagina, e perché non dargli un like? Piacciatemi la pagina dai! Ora, sto quasi pensando di dare il via a un canale youtube, vedremo un po'. Adoro scrivere, ma vorrei parlare di molte cose, e per scrivere ci vuole molto tempo, mentre con un video farei prima. Fatto è che sono un po' ignorante con i vari programmi video... boh vedremo. E comunque questo non vuol dire che non ci sia più il cartaceo XD (per modo di dire), recensioni e roba seria continuerebbero a uscire regolarmente. Più che altro lo farei per poter commentare una serie TV episodio per episodio, e anche per qualche altra cagata. Quindi continuate a seguirmi sul blog, e magari ditemi che ne pensate di un' accoppiata video! E se volete darmi una mano con programmi video... contattatemi! Prossimo appuntamento con una serie TV. Ciaooooooo!
Stay OPPAI!


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